Un viaggio fatto di paesaggi mozzafiato, città magiche, natura incontaminata e persone fantastiche. Un tour tra Israele e Giordania, in primavera, è l’ideale per godersi un po’ di relax e avventura.
In una sola settimana siamo riusciti a visitare quasi tutte le principali mete turistiche, città moderne con una storia millenaria come Gerusalemme e Tel-Aviv, siti storici e archeologici come Masada e Petra, città affascinanti sulle rive del Mar Rosso, deserti e un lago tanto salato da essere chiamato Mar Morto.
Giorno 1: ROMA – TEL-AVIV
Siamo partiti da Roma Fiumicino alle 02:00 del mattino con un volo Vueling, e dopo circa tre ore e mezza siamo atterrati all’aeroporto di Tel Aviv Ben Gurion. Dopo aver ritirato l’auto noleggiata con la compagnia Cal Auto, ci siamo diretti subito verso Gerusalemme, inizia da qui il nostro viaggio in Israele.
GERUSALEMME
Dopo circa un’oretta di autostrada (non a pagamento) abbiamo cercato un parcheggio custodito nei pressi del nostro ostello Herod’s Guest house (Leggi qui la nostra recensione) e ci siamo diretti immediatamente verso la spianata delle Moschee, dove si trova la famosa Cupola della Roccia, uno dei principali luoghi sacri per la religione musulmana, visto che nei giorni in cui abbiamo soggiornato, l’ingresso era consentito dalle ore 07:00 alle 11:30 e dalle 12:00 alle 13:00. L’unico ingresso consentito è dal ponte di legno che si trova al muro del pianto, mentre l’uscita si trova al lato opposto.
Inutile sottolineare la maestosità della Cupola della Roccia, che si trova esattamente dietro il muro del pianto, il che già ci fa capire la complessità di questa città e la convivenza, a strettissimo contatto tra loro, delle 3 principali religioni monoteiste: cristiana, ebraica e musulmana.

Ritornati tra i vicoletti si rimane estasiati dai colori e dai profumi delle spezie, dagli innumerevoli negozi del Suk (il mercato cittadino) e dal via vai di turisti e mercanti che ci catapulta in una epoca storica che ricorda i tempi di Gesù e ci sembra quasi di essere immersi in un presepe vivente.
La città
La città è ricca di storia e monumenti, e aver scelto di dedicarle solo un giorno forse non è stata una scelta saggia, ma dovendo scegliere cosa vedere, abbiamo optato per alcune delle mete imprescindibili: il muro del pianto, la basilica del sacro sepolcro, il cimitero ebraico, il monte degli ulivi, la via dolorosa… il tutto perdendosi tra i vari quartieri della città, ebraico, cristiano e musulmano.
L’opzione migliore sarebbe stata affidarsi ad un “Free Walking Tour”, che parte ogni giorno alle 11:00 dalla Porta di Jaffa.
Dopo una prima visita della città siamo tornati al B&B, il sonno si faceva sentire, eppure erano solo le 17:00, ci siamo risvegliati dopo 2 ore e siamo subito usciti per ammirare i vicoli di sera e cenare in qualche posto tipico.
Per la cena, vi consigliamo un mercato molto giovanile, che si trova in un quartiere residenziale, a una mezz’oretta a piedi dal centro che si chiamo Mahane Yehuda Market (vedi su maps), dove si può gustare cibo di strada, bere una birra e fumare narghilè, occhio però a distinguere i locali kasher da quelli non, perchè molte pietanze e bevande dipendono dalla cultura del locale.
Il ritorno al B&B è stato molto tranquillo, la sera si trovano anche dei market aperti, una buona occasione per comprare riserve di acqua.
Giorno 2: GERUSALEMME – MASADA
Il nostro viaggio in Israele continua ed il giorno seguente, lasciata Gerusalemme, proseguendo il nostro viaggio in Israele, ci siamo diretti verso il Mar Morto, ma prima, una tappa obbligatoria è la fortezza di Masada, sito archeologico oggi tutelato dall’UNESCO nel Patrimonio dell’Umanità.
Il sito è raggiungibile con la funivia (al costo di 75 NIS a persona) o tramite il Sentiero del Serpente, una passeggiata singolare, ma apparentemente molto faticosa.
Il sito è tenuto abbastanza bene, molto affollato, ma si può girare liberamente, perdendosi tra le rovine, i panorami, le cisterne sotterranee, mosaici intatti e la meravigliosa villa di Erode. Un luogo fermo in un’altra epoca, difficile da spiegare, quindi abbiamo pensato di linkarvi questo video, che racconta, nei minimi particolari, la storia di questo luogo ed il contesto di questa terra in quegli anni.
EIN BOKEK – MAR MORTO – EILAT
Dopo la visita alla fortezza, siamo andati sulle spiagge di Ein Bokek, per un bel bagno rilassante nelle calde acque del Mar Morto (calde perché da Gerusalemmme a Ein Bokek c’è stata un’escursione termica di circa 20 gradi, passando dai 10 gradi di Gerusalemme ai 30 del Mar Morto).
La spiaggia è ben tenuta, molto pulita e l’acqua è limpida, la sensazione è indescrivibile: galleggiare nel lago più salato e più basso della terra, dove non esistono forme di vita e sotto i piedi non hai nè sabbia nè sassi, ma soltanto sale.

Si era fatta ormai ora di pranzo, anzi era passata già da un po’, quindi abbiamo cercato qualcosa da mangiare nei vari locali presenti sul lungomare, i prezzi sono un po’ alti, ma qualcosa si trova.
Siamo partiti quindi alla volta di Eilat, la cittadina più a sud di Israele, prima del confine con l’Egitto, dove avremmo passato la notte, prima di passare la frontiera con la Giordania.
Parcheggiata l’auto nei pressi del nostro appartamento The Taras Unit (Qui la nostra recensione), siamo partiti a piedi per il centro della città, dove abbiamo cenato al pub “Paddy’s” (Qui la nostra recensione) e poi siamo andati a goderci la città con le luci della notte.
All’apparenza Eilat è molto diversa da Gerusalemme, è una classica località di mare, compresa di baracchini, giostre, mercati e famigliole che passeggiano tra turisti e comitive di ragazzi. In quel momento abbiamo pensato che forse la giornata poteva volgere al termine, quindi siamo tornati verso casa e ne abbiamo approfittato per recuperare un po’ di forze.
Giorno 3: EILAT – MAR ROSSO – AQABA
Il mattino seguente avremmo attraversato il confine, perché il nostro viaggio sarebbe continuato in Giordania. Prima di tutto, però, malgrado il leggero vento freddo, la totale inesperienza e la mancanza di attrezzatura adeguata, ci siamo immersi nelle acque del Mar Rosso per una sessione di Snorkeling totalmente improvvisata. Tra enormi coralli, pesci incredibilmente colorati e meduse di dimensioni sproporzionate, abbiamo fatto un viaggio tra le acque di quello che ci è parso il fondale più bello visto finora.
Abbiamo pranzato in un simpatico ristorantino che offre cucina locale a prezzi convenienti e siamo ripartiti in direzione Aqaba (Giordania). Durante il tragitto ci siamo concessi una piccola scalata di una parete rocciosa, che, una volta terminata, ci ha regalato un panorama mozzafiato quasi come se l’Israele ci stesse salutando con quest’ultimo regalo.

Il nostro viaggio, da qui, continua in Giordania, puoi continuare a leggerlo cliccando qui.
